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Zerri marinati |
Lo zerro è un pesce di ottima carne, molto apprezzato dagli elbani. « Pesce proletario, delizia dei buongustai » lo chiama Sandro Foresi. Per la pesca dello zerro gli « sghiandini » usano lo sciabíchello. La pesca degli zerri viene fatta dall'ottobre al marzo poichè dai primi di aprile gli zerri vanno in cova (all'Elba si dice al montone) e la loro carne non è più buona. In questo periodo gli zerri vengono chiamati « fottoni » o « carabinieri ». Gli zerri giovani si chiamano prugnoletti. Gli zerri si consumano sia fritti e in questo caso vanno squamati ma non sbuzzati, infarinati e cotti in abbondante olio, sia in minestra che in umido ma sono ottimi arrosto e marinati. Fino ai primi anni del novecento gli zerri marinati — confezionati in scatole di latta ermeticamente chiuse — si esportavano persino in America e venivano inoltre confezionati in barilotti di legno per le dispense dei velieri che numerosi salpavano dall'Elba per i porti italiani e stranieri. Squamare e sbuzzare gli zerri, lavarli ed asciugarli bene con un canovaccio. Farli friggere in abbondante olio e, non appena tolti dal fuoco salarli. Farli scolare bene dell'unto e lasciarli raffreddare. Fare bollire l'aceto con l'aglio tagliato a fettine, i rametti del ramerino e lo zenzero, per una decina di minuti. |
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