L'ARNICA

L'arnica è una pianta pericolosa perchè a forti dosi può provocare nausea, vomito, diarrea e anche paralisi dei centri nervosi. Tuttavia l'omeopatia la usa contro le contusioni e le ecchimosi, quindi possiede anche proprietà benefiche, anche se limitate alle applicazioni esterne e non per via interna data l'elevata tossicità di questa pianta. All'Arnica sono stati assegnati molti nomi dalla tradizione popolare, quali "erba delle cadute", "china dei poveri", "veronica di montagna".

DESCRIZIONE

L'arnica è una pianta alta circa 20-50 cm, con foglie opposte lanceolate e presenti anche alla base del fusto dove formano una rosetta. I fiori gialli sono riuniti in capolini e i frutti   hanno un pappo bianco.

TEMPO BALSAMICO :
rizoma : autunno-inverno
fiori : giugno-luglio

PROPRIETA'

Di questa pianta si usa prevalentemente la tintura, impiegata sulle contusioni e le ecchimosi. L'uso dell'Arnica per via interna deve essere effettuato esclusivamente su prescrizione medica data la sua elevata tossicità, comunque anche l'applicazione esterna deve essere fatta con attenzione. Le parti utilizzate sono il rizoma, con funzione rubefacente e antiecchimotica, mentre i fiori sono antisettici, febbrifughi e stimolanti del sistema nervoso.

MODALITA' D'IMPIEGO

Tintura:

10 gr di rizoma  e fiori di Arnica
100 gr di alcool
Lasciare riposare per 7 gg, quindi filtrare. La tintura al momento dell'uso va allungata con mezzo litro d'acqua fredda per ogni cucchiaino di tintura.

RICETTE

L'arnica si può utilizzare per preparare grappe o altri liquori