L' ASPARAGO   

L’asparago è utilizzato in cucina fin dai tempi dei tempi, adorato soprattutto dai romani, anche se c’era chi, come il grande Giulio Cesare, non condivideva affatto l’amore per questa pianta dal sapore molto intenso. Il sapore dell’asparago selvatico è certamente più forte di quello coltivato, ma la pianta è comunque diffusa allo stato non spontaneo un po’ ovunque.
In erboristeria vengono utilizzate soprattutto le radici dell’asparago, ma anche gli apici possiedono ottime proprietà curative essendo infatti altamente diuretiche e ricche di vitamine A, B e B2.
La pianta di asparago è utilizzata anche per le composizioni di fiori dato che si conserva bene e a lungo. In certe zone è considerata pianta protetta.

DESCRIZIONE

L’asparago selvatico si trova in tutte le zone boschive e selvatiche, nelle siepi e lungo le strade e la costa. E’ una pianta erbacea con numerose ramificazioni che può diventare anche di 2 metri d’altezza. In primavera dal rizoma sorgono i germogli che, se non colti, diventano poi fusti. I fiori sono bianco giallastri di odore poco gradevole; il frutto è una bacca nera piuttosto piccola. Fiorisce da luglio a settembre.





 

TEMPO BALSAMICO:

 Gemme: Aprile-Maggio
Radici: Autunno - Inverno

PROPRIETA'

L’asparago, soprattutto quello selvatico, possiede proprietà diuretiche e depurative e contribuisce quindi a ridurre il rischio di calcoli ai reni e alla vescica. Tuttavia è sconsigliato a chi soffre di infiammazioni renali, litiasi e gotta. Le sue bacche è preferibile non ingerirle perché non è ancora dimostrata la loro non tossicità.

    MODALITA' D'IMPIEGO

DECOTTO DI RADICI:

4-5%

  TISANA DIURETICA:

30 gr di radice di asparago
1 litro d’acqua

Preparare un decotto lasciando bollire le radici di asparago per circa 5 minuti, quindi filtrare. Bere una tazza a digiuno e altre due durante il giorno tra i pasti.

RICETTE

In cucina dell’asparago si usano le gemme sia crude che lesse, in insalate, zuppe, frittate, risotti, conserve. Sia l’asparago selvatico che quello coltivato si cucinano allo stesso modo, la differenza risiede nel gusto, molto più aromatico e forte quello della pianta spontanea.

 

ASPARAGI E UOVA:

  una manciata di asparagi
4 uova
aceto
olio d’oliva
sale
pepe

  Lessare gli asparagi in acqua salata dopo averli lavati accuratamente. Scolateli e sistemateli in un piatto in cui riporrete al centro le uova sode tagliate a fettine. Condite il tutto con olio aceto e pepe.