DOMENICO PAOLO AMOROSI
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PORTOFERRAIO. “Quando arrivai all'Elba, negli anni Sessanta, per raggiungere Cavoli, c'era solo una strada sterrata, stretta e pericolosa che pochi sconsiderati osavano affrontare: io alla guida della mia 500 targata PZ, ero uno di quelli.
Non potevo perdermi lo spettacolo delle bellissime dune che si trovavano dove ora c'è un brutto parcheggio, vicino alla spiaggia”.
Ricordi di Domenico Paolo Amorosi noto libero professionista, geometra ed a tempo perso politico. Dopo lustri vissuti da isolano annuncia il suo addio all'Elba. Lascia “Lo Scoglio” per tornare nella sua Melfi, storica città collinare della Lucania e quindi varcherà di nuovo l'antica porta Venosina, fatta restaurare da Federico II nel 1200.
Amorosi, 75 (nel 1912) anni, di cui 52 trascorsi nel territorio insulare, rimpiange molto gli anni Sessanta, quando l'isola era frequentata da big del mondo dello spettacolo.
“Ricordo al Kon Tiki di Marina di Campo le esibizioni canore di Nico Fidenco ed Ornella Vanoni, e qualche anno prima di uno zazzeruto e giovane Berlusconi ed anche Tony Renis.
A Porto Azzurro, qualche anno più tardi, nel locale che ora si chiama “La Caletta”, allora “Hobby Club”, non era difficile incontrare Gabriella Ferri e Lucio Dalla, turisti non per caso intenti ad ammirare il paradiso elbano.
In quegli anni per accedere alla discoteca-club di Normans -personaggio del clan di Sinatra- bisognava indossare giacca scura, camicia bianca e cravatta.
Poi negli anni crebbero i campeggi, il turismo di massa e certi personaggi non si sono più visti, se non raramente”.
Ed è quindi tempo di tornare in Lucania a Melfi, nel luogo natio, che Amorosi lasciò nel 1960 per approdare a Portoferraio come giovane geometra impegnato nella realizzazione delle case popolari. Ora è più maturo, ma ancora in perfetta forma, e si può dire che il libero professionista abbia segnato la storia del settore edile isolano, quale progettista, direttore di lavori ed anche come imprenditore.
Ha infatti costruito alcuni fabbricati residenziali e va fiero di aver realizzato un Teatro Tenda da 2000 posti, a Portoferraio, inaugurato verso la fine degli anni ‘70, presente sul palco il grande Domenico Modugno, e fra il pubblico c’era anche l'attuale Presidente della Repubblica, allora deputato.
“Una costruzione d'avanguardia - dice il tecnico- che senza dubbio anticipò troppo i tempi”.
Amorosi si è impegnato anche in politica nel consiglio Provinciale e al Comune, tra le file dei socialisti. "La mia vita si è svolta tutta sull'isola con grande impegno e slancio. - conclude - Ho vissuto intensamente e rifarei tutto quello che ho fatto.
Ora uno stop necessario; ritorno ai miei luoghi, ma non abbandono l'Elba, che ho amato e amo profondamente.
In questo ambiente stupendo ho potuto realizzare varie opere, ovunque, e quindi lascio una sicura traccia che sta nelle costruzioni che ho realizzato, ma di certo la traccia maggiore di questo territorio sta nel mio cuore e per sempre”.


Stefano Bramanti

26/luglio/2020

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Due elbani d'adozione confermano il noto e vecchio proverbio “Non è mai troppo tardi“.

Dopo ben 54 anni riescono a far trionfare un grosso progetto edilizio dell'architetto Raimund von Dobhloff, grazie a Domenico Amorosi, suo amico e noto geometra, che lo ha riproposto di recente nella sua città natale, Melfi.
Una storia particolare da segnalare agli isolani perché i due sono molto conosciuti sullo “Scoglio”.

Amorosi per oltre 50 anni ha realizzato all'Elba decine e decine di costruzioni e l'architetto Dobhloff pure, conosciuto per gli stessi motivi, aveva a Norsi lo studio tecnico, dal 1958 al 70.
Quindi Amorosi, sebbene sia ora in pensione, è riuscito a far tornare vivo e valido il progetto del suo amico, creato nel 1966 per abbellire Melfi, che fu bocciato nonostante fosse valido e adesso è stato finalmente rivalutato.

La vicenda è stata trattata anche da “La Città”, un settimanale della città lucana, che ha evidenziato come tale vicenda sia partita da Vienna, considerato che protagonista del progetto è stato l'architetto Raimund von Doubloff, nato in Austria, quindi ha toccato l'Isola d'Elba con Amorosi impegnato sullo Scoglio per lustri, prima di approdare definitivamente a Melfi.

“L'ottimo progetto – commenta Amorosi- voleva trasformare un vecchio campo sportivo in una grande piazza moderna per dare una sede di prestigio al Municipio".
Le immagini del piano edilizio fanno capire l'originalità della realizzazione, ma l'idea progettuale rimase nei cassetti comunali, negli anni Sessanta quando era sindaco Fundone che inizialmente l'accettò con entusiasmo, unitamente alla sua giunta comunale, ma dopo un mese avvenne una svolta negativa.

Il periodico "La Città" parla di poteri forti che fecero bloccare tutto quanto. "La costruzione - conclude Amorosi -si compone di un piano terreno per attività commerciali, tutto circondato da un ampio porticato, di un piano primo e secondo per abitazioni od anche uffici, e di due piani interrati per posteggio automobili, collegati da una coppia di ascensori al piano terreno.
E adesso ha trovato il consenso dell'Amministrazione Comunale attuale a cui l'ho riproposto e già lo chiamano il "Salotto di Melfi".

I due elbani d'adozione, molto tenaci quindi, ce l'hanno fatta anche se dopo tanti e il piano edilizio darà lustro a Melfi.


Stefano Bramanti

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AMOROSU DOMENICO PAOLO

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